E' questo. Spesso a fine anno arriva qualcosa di inaspettato, di strano ed intrigante. Quest'anno è toccato ai Månegarm, un quintetto svedese costituitosi oltre dieci anni fa, le cui radici hanno sempre affondato nella fertile terra di quel death metal scandinavo, che ha dato fama a molti gruppi del profondo nord.
Come già fatto in passato dai Finntroll (e non solo) con "Visor om slutet", le grandi sorprese sono i suoni, le melodie e l'atmosfera che si respira in questo generoso anticipo, di quello che sarà il loro prossimo full-album previsto per il prossimo anno: nessuna voce in "scream", nessuna sferragliata chitarristica, nessuna batteria claustrofobica, in quello che è certamente molto più che un cambio di rotta.
"Urminnes Hävd - The Forest Sessions" è un'incisione ancestrale di una dolcezza quasi irriverente, non solo grazie all'ultimo acquisto della band: il superbo violinista Janne Liljekvist (però già presente nell'ultimo lavoro), ma soprattutto per l'accompagnamento della folk-singer Umer Mossige-Norheim, loro connazionale dalla voce eterea, ma robusta, che trasporta l'ascoltatore in ambienti celtici mai oscuri e di assoluto fascino.
Un progetto completamente acustico, armoioso e di alto livello, cantato in lingua madre, alla ricerca della tradizione in puro stile medieval-folk. Un tipo di sonorità certamente troppe volte abusato, ma questa interpretazione rimane sorprendente per la facilità con cui si lascia ascoltare già dal primo ascolto, tra rumori di violenti temporali, venti gelidi ed il crepitio di un caldo caminetto.
Gli amanti del viking metal forse non l'apprezzeranno, o comunque ne rimarranno spiazzati, ma per gli altri potrebbe essere una gradita segnalazione.
Ecco, purtroppo devo ricredermi.
Questo è un EP delizioso, ma il loro nuovo full album, è una grande delusione per le mie orecchie.
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