29 marzo 2008

Scott Matthew: Scott Matthew

Da Romanotizie
"....Ma il successo più grande giunge grazie alla colonna sonora del film culto del regista John Cameron “Shortbus”, accolto con enorme entusiasmo da tutta la critica internazionale più “libera” e purtroppo uscito in Italia su pochi schermi perché rifiutato da alcuni esercenti per cieca pudicizia....."
Ed ancora,
...Scott Matthew è un talentuoso e dotatissimo cantautore, un “quiet noise maker” come egli stesso si definisce. Il suo stile rilassato ed elegante, come per magia sembra annullare il tempo e lo spazio. La sua musica è semplicemente pura, come risultato di un incantesimo misterioso e potente, e intima, fragile, malinconica. Chi ha ascoltato Scott dal vivo si è incredibilmente commosso, a volte perfino confuso. L’intensità del suo modo di cantare è tangibile. La sua presenza sottolinea l’immediatezza rilassante delle sue canzoni. La lunga esperienza sulle scene di vari club, gallerie e di luoghi insoliti e misteriosi ha inoltre svelato la sua abilità nel creare una relazione forte e misteriosa con il suo pubblico......."
Qua c'è l'ottima recensione di Almost Blue In Reverse
Qui il divertente sito del film in questione (con scene esplicite) http://www.shortbus.it/ http://www.myspace.com/scottmatthewmusic
http://www.megaupload.com/it/?d=KY75VF6U

28 marzo 2008

Kila: Gambler’s Ballet

La curiosità è donna. Una sega (e meno male).
Lèmma d'uso toscano "sega", viene usato assai frequentemente per togliere importanza a cose e fatti, sdrammatizzando o ridimensionando il contenuto; si dirà pertanto «è una segata... » di un film di Pieraccioni (dal BORZACCHINI UNIVERSALE).
Il nome Kila (band irlandese) mi è nuovo e su subba-cultcha.com con il massimo dei voti, leggo:
Nuclear fusion: trans-global tribal folk marries Irish, Latino, Eastern European, African and Japanese influences.
Eccche è!
Ancora:
Kila’s instrumentals are so strong that you don’t miss a vocal for a moment - and it’s almost impossible not to get up and dance, so for god’s sake don’t listen to this album in the car.
Ora, io che passo gran parte del mio tempo con il culo sul sedile di un auto, non potevo certo non essere incuriosito ed esimermi dal sentirlo, soprattutto dopo avere notato cosa suonano questi sette multistrumentisti (ma uno mono, non lo si trova più?):
Ronan O'Snodaigh: Bodhran, Vocals, Glockenspiel & Percussion.
Dee Armstrong: Fiddle, Vocal, Hammered Dulcimer & Banjo.
Colm O'Snodaigh: Flutes, Percussion, Whistle, Clarinet, Saxophones, Vocals.
Brian Hogan: Bass, Lap Steel, Guitars, Percussion & B/vocals.
Lance Hogan: Guitars, Drums, Percussion & Programming.
Eoin Dillon: Uilleann Pipes,Whistles & B/vocals.
Rossa O'Snodaigh: Whistle, Mandolin, Lute, Percussion & Lots of Noisy Things.
Cantando in Gallico, non si capisce una sega (e si torna al punto di partenza), quindi verrà da chiedersi:
ne vale la pena?
Certo che si.
Vi lascio al massimo due ascolti, poi saranno vostri.
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Per chi lo desidera:
un veloce corso di Gaelico per comprenderne i testi da www.gaelico.net.
Lo scarico da uno dei seguenti punti http://sharebee.com/c106e67b;

Get Well Soon: Rest Now, Weary Head!...

'sti crucchi!

Monterey, sul suo blog Tangerine scrive:
......pseudonimo di Konstantin Gropper, propone un disco d’esordio che non lascerà indifferenti gli amanti dei suoni tipo Calla (quindi me) anche se molti indirizzano il suo indiepop epico verso altri lidi, quella terra d’Albione che ha dato i natali a Thom Yorke, per esempio. Sono d’accordo con chi scrive che il talento di Konstantin risiede anche nella capacità di eludere le etichette, e spaziare in ambiti diversi in ciascun brano, visitando generi anche diametralmente opposti tra loro. Certamente merita l’ascolto, ma richiede un po’ di versatilità uditiva

Caro Monterey le coordinate non potevano essere più giuste di così.
Nessuna etichetta, talento, una voce che ricorda Yorke.
Un disco che definirei "terra di confine".
Confine tra la solitudine e l'amicizia, la malinconia ed il divertimento, che evoca serenate da luna piena, cielo stellato e lande desolate o da cantare in coro per far baldoria fino a notte fonda.
Confine, perchè è un album perennemente in bilico tra vecchio e moderno, con un persistente gusto retrò dal sapore di "cheerleader anni sessanta".
Forse "Witches! Witches!" è troppo mielosa, ma qua non esistono i cosiddetti brani "destrutturalizzati".
No.
Qua ci sono musiche senza etichetta, semplici e belle.
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http://www.myspace.com/youwillgetwellsoon http://rapidshare.com/files/91010281/GWS-RNWH-2008-1.zip http://rapidshare.com/files/91014007/GWS-RNWH-2008-2.zip

21 marzo 2008

...And You Will Know Us By The Trail Of Dead: Worlds Apart

Ci pensavo stamani, mentre guidavo.
Mercoledì 26, ore 06.00 am.
Partenza per Ancona.
Lavoro.
Consolazioni: i marchigiani che son brava gente (oltre che professionali) e la scelta per la serata: meglio il brodetto di pesce da Sara in quel di Sirolo, o le cozze (del trave) da Emilia a Portonovo?
Come consuetudine, considerando che in auto non ho il lettore mp3, oltre ad una paio di novità mi porto sempre qualcosa di "vecchio": mi faranno compagnia questi texani dal nome impronunciabile (ma per gli amici sono solamente i Trail Of Dead), visto che al mattino avrò necessità di energia pura.
Leggendo le recensioni ed i commenti su internet, trovo che World Apart sia stato uno di quei lavori che più di ogni altro ha diviso gli appassionati (soprattutto stroncato da molti del settore): da pomposi, megalomani e ruffiani, a geniali e grandiosi.
Per me è da 5 stelle piene, al pari del suo precedessore (e forse più).
Già durante l'"Overture" avrete un formicolio alle mani, ma attenzione, le schitarrate della successiva "Will You Smile Again" vi investiranno con enorme violenza da lasciarvi senza fiato. Fortunamente avrete tempo per ricomporvi e rilassarvi con la dolce Summer 91".
Ma poi si rinizia nuovamente.
Così, un sali e scendi continuo.
Ma niente a confronto di quello che arriverà nel finale ("Classic Art Showcase" e "Russia is my Homeland" sono da mettere in un vaso di cristallo).
Solamente "Let it Dive" non mi convince, ma è come cercare il classico pelo nell'uovo.
Nient'altro da aggiungere.
Se non lo conoscete, è obbligatorio e doveroso ascoltarlo e procurarselo.
Questo link dovrebbe essere corretto (non ho provato):
http://rapidshare.com/files/98008590/lamadrigueradeconejo.blogspot.com_AYWKUBTTODWorlds_Apart.rar
Dimenticavo, BUONA PASQUA.

16 marzo 2008

Leo Abrahams: The Unrest Cure

Musicista a tutto tondo
Leo Abrahams è un chitarrista che si è fatto la gavetta, scoperto da Brian Eno ha collaborato con Bryan Ferry, Roxy Music, Nick Cave, Jarvis Cocker, Paul Simon, Grace Jones.
"The Unrest Cure" è il suo terzo lavoro (come dire, "non nasce imparato", ma si è fatto "un mazzo tanto"), risultando un album così vario da non poter essere etichettabile, per certi versi molto vicino al miglior Mike Pattom (ed al suo progetto Peeping Tom) dando alla luce un'incisione di spessore, coadiuvato da ospiti di valore (grande l'84enne Bingo Gazingo).
Abrahams si trasforma in un vero e proprio camaleonte, un giocoliere, un saltinbanco, come quello che pare rappresentato nella copertina.

15 marzo 2008

Man Man: Rabbit Habits


Ne parlavo proprio qui.
Due anni dopo il fulminante "Six Damon Bag", i Man Man si rifanno vivi.
La copertina prometteva bene: vite condominiali in "sfaccettature di varia umanità".
Invece, nel complesso li trovo un po' "imborghesiti", anche se nella parte finale mi sono sembrati più intimisti, con meno voglia di fare pazzie ed essere più riflessivi (bellissima "Whalebones"). Al momento non mi convincono (e non me lo aspettavo), vedremo se cresce.
http://rapidshare.com/files/99013923/Man_Man_-_Rabbit_Habits.zip

Gregor Samsa: Rest



Potrei fare un copia/incolla dalla vecchia segnalazione che feci per il loro album di debutto "55:12"
La Metamorfosi di Kafka inizia così: "Una mattina, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto". Cosa abbiano in comune i Gregors Samsa con il commesso viaggiatore di Kafka, non lo so, se non la diversità: il quartetto in questione ha avuto il coraggio di incidere anche un "Bianco Natale”, provenie da Richmond in Virginia, mentre per loro tipo di musica ti aspetteresti che provenissero dal grande nord. Preceduto dalla pubblicazione di due splendidi EP nel 2002 e 2003 e dall'album di debutto di due anni fa "55:12", arriva questo secondo lavoro (metà Aprile) che ne segue la strada. Il precedente aveva un maggior impatto musicale: una forza d'urto più imponente ed una ricerca più affannosa e suggestiva dei vocalizzi (maschile e femminile) tra Nikki King e Champ Bennet.
Comunque rimaniamo in ambito “post rock” ed il ricordo va ai Mogwai, ai Sigur Ros, ma ancora più dilatati, eterei, rarefatti, riuscendo a generare un senso distensivo di ammorbante religiosità, senza creare noia o stanchezza in ambienti ora chiari poi scuri e bui (molto di più). Per coloro che amano ascoltare brani destrutturalizzati e che vogliono sognare.
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Dal loro mySpace potete ascoltarlo interamente in streaming:
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Per l'eventualle scarico:

Velocemente.......

....li getto volentieri nella mischia:

Murder by Death: Red of Tooth and Claw

Una specie di Willard Grant Conspiracy "cattivi" ad alta orchestrazione.
Quando scompattate occorre la seguente password: mp3zzz.blogspot.com
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Questa è la bellissima sorpresa.
Un fulmine a ciel sereno.
Ringrazio l'amico e collega che vive in quel di Milano (e che mai leggerà queste righe), che mi ha indicato il loro nome:

Broken Records
Sette multistrumentisti a tratti commoventi, in una combinazione musicale di tradizionale simil-folk europeo ed un'alternativa musica scozzese. Protagonisti di tutto questo sono chitarre, basso, violino, violoncello, fisarmonica, mandolino, pianoforte, tromba, percussioni e glockenspiel.
Prestate attenzione al loro MySpace, in particolare a "Nearly Home" e "A Good Reason".
Già.
Forse esiste "A God Reason" per doverci tornare sopra in un prossimo futuro.

9 marzo 2008

Daturah: Reverie

Frankfurt am Main
Non ho mai capito perchè si dice Francoforte sul Meno (il fiume che l'attraversa). Vabbè che ce ne sono altre, ma la vera Frankfurt è questa, la mitica Kaiserstrasse pure (in verità assai degradata ultimamente ma è sempre un bel girare con gli amici). E' un po' come se Milano l'avessero chiamata Milano in Pianura, o Milano sui Navigli e Milano Marittima... Milano.
Comunque, non si fosse capito, questo è un sestetto proveniente dalla "Grande Germania", tolto il precedente EP questo è il loro debutto (ufficialmente i primi di Aprile). Siamo in ambito puro post-rock, sulle tracce di Isis e Red Sparrows, in 60 minuti completamente strumentali per soli 5 brani, dove si sale piano piano per accedere a quei tipici muri sonori. Qualcuno certamente obietterà: "allora le premesse per una mega rottura di coglioni ci sono tutte". Sono anch'io convinto che alla lunga distanza (ma forse anche alla media) l'ascolto non reggerà molto, ma per qualche sera è decisamente affascinante esserne risucchiati dentro.
Per farsi un'idea:
http://www.myspace.com/daturah Per scaricarlo interamente: http://www.mediafire.com/?nioawuuyk1g

8 marzo 2008

Portishead: Third

Finalmente
Non ci credevo più. I Portishead hanno sempre vissuto in un mondo tutto loro. Malgrado le loro inquietudini, visto cosa accade nella realtà è bene che rimangano dove sono. Anche se li avverto " più ottimisti" (si fa per dire), "Lasciate ogni speranza o voi che entrate…" Ho cambiato pusher e sotto c'è il link per lo scarico. http://rapidshare.com/files/97806222/portishead-3rd-rhoim.zip

7 marzo 2008

Darla Farmer: Rewiring The Electric Forest

Creatività e divertimento a grandi livelli.
Come i The Mumlers sono al debutto, sono in sette (ventenni o poco più), suonano gli ottoni a go go, ma lo fanno come fossero in 9. Una fusione tra ska e musica orchestrale, con tenui bagliori di jazz, dance ed elettronica. Insomma, il divertimento è assicurato sulle linee guida dei The World/Inferno Friendship Society che fa molto "garage" ed amicizia, con in meno la voce del grande Jack Terricloth. Quindi se il Lunedì vi dovessero girare i coglioni (e purtroppo i motivi potrebbero essere molti), ascoltatevi i Darla Famer. Mi ringrazierete.
http://rs342.rapidshare.com/files/95944393/DarlaFarmer-RTEF-2008.zip

1 marzo 2008

White Hinterland: Phylactery Factory

Bello.
White Hinterland aka Casey Dienel. Manca veramente poco ad un copia in colla: un bianco, caldo, soffice melanconico jazz. Non molto distante da un un folk di tipo naturalistico. Se ritrovo il link di scarico, lo metto. Intanto.... http://www.myspace.com/caseydienel
http://sharebee.com/6e844207