Non riesco a capirne le ragioni, ma anche considerando i nomi immortali, faccio fatica a trovare un disco femminile per cui abbia mai sballato. Intendo, dove la componente creativa, tecnica e/o vocale principale fosse del gentil sesso.
Intendiamoci, questo album dal titolo molto impegnativo, non si esime dalla regola sopra esposta, ma forse, è quello che più ho apprezzato quest'anno.
Tra pop/pone e hip-pop/pone di prima categoria, splendidamente suonato ed interpretato dalla stravagante Imani, per la Ipecac Recording: casa discografica fondata da quel genialoide di Mike Patton, dove le sue influenze sono così evidenti, tanto da far pensare che Imani sia una Patton in gonnella (e continuo a fare il maschilista musicale).
Oggi ultimo dell'anno: sereno 2008.
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