Monterey, sul suo blog Tangerine scrive:
......pseudonimo di Konstantin Gropper, propone un disco d’esordio che non lascerà indifferenti gli amanti dei suoni tipo Calla (quindi me) anche se molti indirizzano il suo indiepop epico verso altri lidi, quella terra d’Albione che ha dato i natali a Thom Yorke, per esempio. Sono d’accordo con chi scrive che il talento di Konstantin risiede anche nella capacità di eludere le etichette, e spaziare in ambiti diversi in ciascun brano, visitando generi anche diametralmente opposti tra loro. Certamente merita l’ascolto, ma richiede un po’ di versatilità uditiva
Caro Monterey le coordinate non potevano essere più giuste di così.
Nessuna etichetta, talento, una voce che ricorda Yorke.
Un disco che definirei "terra di confine".
Confine tra la solitudine e l'amicizia, la malinconia ed il divertimento, che evoca serenate da luna piena, cielo stellato e lande desolate o da cantare in coro per far baldoria fino a notte fonda.
Confine, perchè è un album perennemente in bilico tra vecchio e moderno, con un persistente gusto retrò dal sapore di "cheerleader anni sessanta".
Forse "Witches! Witches!" è troppo mielosa, ma qua non esistono i cosiddetti brani "destrutturalizzati".
No.
Qua ci sono musiche senza etichetta, semplici e belle.
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3 commenti:
Innanzitutto grazie per la citazione. Ovviamente il tuo approfondimento mi trova totalmente d'accordo, così come, in generale, la necessità di contenere l'abuso dell'attribuzione di etichette per generi musicali. Ormai, per lo stesso gruppo o autore, è possibile trovare riferimenti che costituiscono dei veri e propri ossimori.
La citazione, oltre che doverosa, mi pare più che meritata.
amazing stuff thanx :)
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