24 febbraio 2008

Joe Jackson: Rain


Joe is JOE.
Ci ho passato il militare (e non solo) con Joe.
Non mi vergogno a dirlo, anche se Tommaso ogni tanto legge queste righe..... devo scriverlo.
Ci ho pianto con Joe.
Un pianto fatto di lacrime. Lacrime vere e non per il militare.
Ho Joe nel cuore da tanti, tanti anni.
La mia stima in quest'uomo è SMISURATA.
Amo Joe.
Riascolto i suoi vecchi successi ed i ricordi volano.
Che dire.....
Non ci sono molte parole.
Solo belle sensazioni, malgrado le lacrime che furono.
Nient'altro.
Nient'altro?
Ma come nient'altro!
E' tutto!
Le sensazioni nella musica sono tutto.
Nella musica?
Nella vita sono tutto.
Che belle le sensazioni.
Mi ripeto?
Ma si dai, ripetiamole.
Belle, le sensazioni.
E che ci rimane altrimenti?
Di questa nuova uscita, non ne ero a conoscenza.
Anni di silenzio, ma per me mai silenzio vero, perchè comunque in questi anni, io Joe L'ho risentito tante e più volte.
Poi capito non so dove e leggo di Joe.
Via di mulo e di corsa.
Senza farmi grandi illusioni.
So benissimo che Joe è cambiato e pure io.
Io caro Barcella (con cui ho anche qualche affinità musicale) di musica non capisco una sega, ma avrei umilmente scritto esattamente il contrario:
“Rain” è un lavoro per cui gli estimatori storici conoscono altri lidi ben più luminosi di questo. Gli altri non mancheranno di apprezzarlo.
Già, perchè "Rain" è un lavoro di spessore.
E' un disco di Joe e si sente.
Per gli altri, sarà difficile non apprezzarlo: "The Uptown Train" è energia, "Solo (So Low)" farebbe versare nuove lacrime.
Ma per chi lo conosce Joe è altro, perchè Joe va oltre.
Joe non solo è piano.
Joe è sax.
Joe è tromba.
Joe....
perchè non mi hai fatto uno (dico uno), ne bastava uno solo.
Un bel giro di sax.
Ah! Quanto lo avrei voluto.
Comunque....ti voglio bene Joe.
Comunque....va bene cosi.
GRAZIE anche per la pioggia.
Ciao Joe.

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