Non è un controsenso: Gulag Orkestar è giocoso nella propria malinconia. E' la banda del paese che mai è stata così apprezzata, che porta la festa tra le strade polverose dove abita la povera gente.
Originale con brani assai orecchiabili, splendide le trombe, piacevolissime le fisarmoniche (strumento che non amo particolarmente), bella la voce, anche se un po' monocorde, dell'allora diciannovenne Zach Condon ed i cori.
A volte capita che nei mercatini rionali sia possibile trovare piccole cose importanti. Per me, questo lo era molto più di quello uscito quest'anno.
1 commento:
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