Pop da camera, melodico, popolare
Gli Anathallo li sento un po' come gli amici dei miei figli.
Mi arrogo il diritto di averne parlato in tempi non sospetti, ancor prima che nascesse questa misera raccolta di
frammenti (tanto da pensare di richiedere una royalty alla loro casa discografica), visto che l'immersione del loro
"Mondo Fluttuante" mi aveva folgorato (tra i primissimi nel 2006).
Ripetersi è difficile, ma sgombriamo il campo da facili incomprensioni: questo album è meno immediato, ma rimane ricco di grandi suoni. Suoni raffinati e di classe, con arrangiamenti superbi.
Detto questo, per l'indegno scriba siamo appena un gradino sotto al suo precedessore, peccando principalmente in quello che è la varietà. Un'incisione forse troppo monocorde, che comunque rimane rara per eleganza ed ispirazione, dove, grazie a dolci vocalizzi e caldi fiati, l''immaginazione prende il sopravvento e vola via, rimanendo così una delle giovani band che preferisco.
L'uscita ufficiale è per metà Novembre. Questa volta se ne accorgeranno altri?
Da ascoltare (anche se non sarà facile reperirlo, altrimenti....).
Matt Joynt – Vocals, Guitar, Auxiliary Percussion, Piano
Bret Wallin – Trombone, Auxiliary Percussion, Vocals
Danny Bracken – Guitar, Auxiliary Percussion, Vocals
Seth Walker – Bass, Vocals
Jeremiah Johnson – Drums, Percussion, Vocals
Erica Froman – Vocals, Auxiliary Percussion, Autoharp
Jamie Macleod – Flugelhorn, Auxiliary Percussion, Vocals