26 gennaio 2010
Domenica sera, io e Gianluca
- io
- moglie
- goooool, goooool, goooool, GOOOOOOOOL!
- (proveniente da un'altra stanza) ma allora, cosè tutto questo chiasso?
- GOOOOOOOOOOL!
- ma sei rincoglionito? Ti sentono tutti!
- GOOOOOOOOOOL!
- ooh! posso capire loro (i ragazzi), ma te non ti vergogni?
- GOOOOL GOOOOL GOOOOOOOOOL!
Poi sul rigore parato, mi veniva spontaneo chiedere ad un certo brasiliano i motivi per cui non ridesse più.
Quindi Caro, Caro, Carissimo Gianluca te lo dovevo.
Grazie.
Hai trasformato una probabilissima monotona serata da 4 pappine (ancora?), a qualcosa di leggendario e ......etico (chissà perchè con l'Inter questa parolina ci sta sempre bene).
Lode e onore a te Gianluca Rocchi e non ti curar di loro.
19 gennaio 2010
Her Name Is Calla: The Heritage
Alternativo, progressive, post-rock, altro
Lasciate ogni speranza voi che... ascoltate
A Febbraio usciranno con il nuovo 'Long Grass', ma che ne facciamo delle molte classifiche musicali dell'oramai lontano 2008?
Credo siano realmente pochi, coloro che hanno preso in considerazione 'sti ragazzi inglesi e questa loro opera che, già allora, pareva essere proiettata ad un inquietante futuro prossimo: al dopo 2012.
'Nylon', 'New England' e 'Motherfucker! It's Alive And' sono i capisaldi di questo lavoro non facile da comprendere. Un incisione cinematica di raro talento, dalle tinte forti, scure, nerissime, dove si affaccia la paura di un nuovo periodo senza luce, un nuovo tipo di signoraggio, un mondo diversamente torbido ed angoscioso.
Circondati da sonorità alla Silver Mt. Zion e da ottoni funerei come non mai, palpabile sarà il malessere, il disagio per uno stato d'abbandono, in attesa di qualcosa di imminente che dovrebbe accadere, che deve accadere per portarci sulla giusta sponda ed allontanarci dal vortice bitumoso in cui stiamo affogando.
Ma... niente, non accade e non accadrà nulla.
Qualcosa più grande di noi e non possiamo far altro che, consapevolmente, subire.
L'unica recensione trovata in italiano:
“The Heritage” è un mondo intimista e splendidamente plumbeo, in cui paura e malinconia prendono spesso il sopravvento, lasciando l’ascoltatore nella più cupa disperazione.
Sophie Barnes - Trumpet, Accordion, French Horn, Vocals
Thomas Corah - Synthesis, Trombone, Piano, Vocals
Sophie Green - Violin, Vocals
Michael Love - Bass, Vocals
Tom Morris - Vocals, Guitar, Piano, Magnus Organ
Adam Weikert - Drums, Synthesis, Keyboards, Banjo, Guitar
occasionally:
David Dhonau - Cello
http://www.myspace.com/hernameiscalla
sito del gruppo
mediafire
18 gennaio 2010
Post Harbor: They Can't Hurt You If You Don't Believe In Them
Post-Rock
Solito mare in tempesta (a me piace il mare in tempesta), paesaggi invernali, freddissimi, notturni, stellati.
Come quella di stasera.
Tracklist:
1. Ponaturi
2. Cities Of The Interior
3. Shirakashi
4. With A Line Graph I Can Tell The Future
5. The End Of Something Great Is Coming
6. Alia’s Fane
7. Augustine
8. Caves, Hollow Trees And Other Dwellings
9. For Example, This Is A Corpse
10. Intro
http://www.myspace.com/postharbor
multiupload.com
12 gennaio 2010
Team B: The Lost Son EP
Alternativo, indie
Profetica
Da L'albero delle parole: grandi poeti di tutto il mondo per i bambini di Donatella Bisutti
"Le poesie di Roethke sono poesie da leggere ad alta voce perchè in esse è molto importante il ritmo [...] Il ritmo crea all'interno della poesia un movimento che la percorre tutta, simile a un vento che faccia stormire le foglie delle parole e ne tragga una musica [...] Roethke, dice che il ritmo è come la coda di un pesce, una cadenza come il suono del mare o del calabrone, un ronzio, un sibilo, un sospiro. [...]
Ed ecco che, dopo una gestazione di quasi quattro anni, con grande entusiasmo hanno pensato bene di usare come testi proprio le parole del Premio Pulitzer Theodore Roethke.
Team B è una quasi derivazione, un progetto aperto alla "amici miei", composto nelle stanze d'albergo tra una tournée e l'altra, e questo è il loro II° atto. Inutile parlare del contenuto musicale, sarà tutto più chiaro appena leggerete i componenti multistrumentisti della band:
Kelly Pratt (Beirut, Arcade Fire - voce, clarinetto, tromba e bombardino)
Tracy Pratt (Beirut - voce, tromba e bombardino)
Ryan Smith (Twin Thousands, Stars Like Fleas - tastiere)
Jon Natchez (Beirut, Stars Like Fleas - sax, mandolino, glockenspiel)
Jason Poranski (Beirut, FreeTime - chitarra, mandolino, ukulele)
Mike Fadem (Jealous Girlfriends - percussioni)
oltre a
Perrin Cloutier (Beirut - violoncello e fisarmonica)
Nick Petree (Beirut - percussioni)
http://www.myspace.com/teambnyc
Al momento:
It is free, but if you really like the EP, consider a friendly donation...
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