"The Fountain" è qualcosa di epico e leggendario. E' la drammatica ricerca verso qualcosa che è paragonabile al Santo Graal, che esiste solo nei sogni e nelle speranze umane, perchè non solo è l'elisir di vita eterna, è l'amore eterno. E' l'apoteosi dell'essenza nel passato, adesso e nei secoli a venire. Qualcosa che è possibile raggiungere solo in un'altra vita, dopo la morte.
Presentato al 63° Festival di Venezia ed uscito nelle sale italiane quest'anno con il nome di "L' Albero della Vita", "The Fountain" è l'ultimo film del regista newyorkese Darren Aronosfky (interpretato dal premio oscar Rachel Weisz e da Hugh Jackman) e come il precedente "Requiem for a dream", si è avvalso delle melodie partorite dalla geniale mente di un artista vero come Clint Mansell, mentre l'interpretazione dei suoni è stata affidata ad un grande gruppo come i Mogwai, assieme ad un quartetto d'archi epico e leggendario quali i Kronos Quartet (2 violini, viola e violoncello).
La fusione di questi tre elementi, non poteva che generare un risultato superbo.
Poco importano i nomi delle 10 tracce (ma della prima, "The Last Man", potrete trovare sul MySpace di Mansell una versione di Antony Hegarty da lacrime): questa è un'opera che va valutata nel suo complesso. Un lungometraggio strumentale di moderna musica classica e rock sperimentale, esteticamente mistico e stordente, dove paura ed angoscia si rincorrono con il silenzio e la serenità, in un crescendo tanto ossessionante quanto affascinante, tra note commoventi di pianoforte, cori e percussioni talvolta tribali, con violini dalla grande forza evocativa capaci d'immergerci in mondi che non esistono.
Lasciatevi beatificare da un'opera affascinante e particolare, vincitrice come migliore colonna sonora del doppio Golden Globe Awards 2007, sia da parte del pubblico che della critica.
O la si ama, o la si odia, ma è impossibile rimanerne indefferenti. Imperdibile.